Ho trovato un vecchio articolo risalente a quando Elijah era a Londra e girava The Oxford Murders!
Elijah Wood, il piccolo Frodo cresce «Ora al cinema posso innamorarmi»
[justify]LONDRA - Piccoli uomini crescono. Si fa per dire nel caso di Elijah Wood che a 26 anni è rimasto all' altezza del piccolo e prode Frodo Baggins del "Signore degli anelli". Ma è grande la sua carriera di attore cominciata a sette anni quando sua madre si trasferì dallo Iowa a Los Angeles dove il bambino avrebbe potuto sfogare la «voglia di raccontare storie per far ridere o piangere la gente. Non ho sofferto della mancanza di un' infanzia normale, per me posare per la pubblicità o recitare per la tv era comunque e sempre un gioco. Solo a 15 anni ho capito che era un lavoro. Non ho mai avuto rimpianti, ho una famiglia solida alle spalle, mio fratello e mia sorella mi massacrerebbero se facessi qualche capriccio da star», dice l' attore che in questi giorni è a Londra, sul set di The Oxford murders, un film tratto dal romanzo dell' argentino Guillermo Martinez, con la regia dello spagnolo Alex de la Iglesia, autore di titoli ad alta tensione come "Crimen perfecto" o "La comunidad". Si gira la sequenza finale e per la prima volta il cinema è ammesso nelle sale del Victoria & Albert Museum, dove, negli spazi dedicati al Medio Evo, tra tombe di prelati e di guerrieri (copie da Westminster), una finta colonna traiana e portali del Camino de Santiago, Wood dialoga con John Hurt. Elijah Wood è Martin, uno studente americano che, affascinato dalla fama del professor Seldom (Hurt), ritenuto una leggenda nel mondo della matematica, va a Londra a studiare con lui. Alloggia nella casa di Beth (Leanor Watling) dove poco dopo viene uccisa la madre della ragazza. Ed è solo l' inizio di una serie di delitti. «Martin e il professore usano la logica della matematica per scoprire l' assassino interpretandone il comportamento e i segni che lascia sulle vittime. I nostri pareri sono discordi, io credo nel fattore umano, il professore lo esclude. Alla fine arriviamo alla stessa conclusione: la matematica non è una scienza esatta. Ed è perfetto un ambiente come questa sala del museo, dove tutto è copia, tutto sembra vero ma tutto è falso», dice Elijah Wood. Il regista lo ha scelto «per l' energia che riesce ad esprimere con lo sguardo. E' facile lavorare con lui, è bravo a stemperare nella semplicità anche i concetti più filosofici. E' giovane, ma come maturità di attore è come se avesse 45 anni». Altrettanto positivo è il giudizio di John Hurt. «La sorpresa più bella è che Elijah lavora come un europeo, non ha acquisito nessuno dei vezzi hollywoodiani», dice il grande attore inglese che tra breve sarà ancora una volta professore («Ma professore di musica, mi è più famigliare, in matematica pur essendo figli e nipote di due luminari, ero un disastro») per Alessandro Baricco in "Lezione 21", che in comune con il cast di The Oxford murders ha anche Leonor Watling. «Lavorare con John Hurt è come fare un master di recitazione: per me, il massimo. Ed è anche il primo film in cui non sono più un ragazzo, ho anche una storia d' amore», dice Elijah Wood. La sua prima partecipazione importante fu in "Avalon" nel 1990 e cominciò una rivalità con l' altro attore bambino, Macaulay Culkin, «ma erano solo pettegolezzi dei media. Abbiamo recitato insieme in "L' innocenza del diavolo" e non abbiamo mai litigato». E comunque, se rivalità c' era, Wood ne è uscito trionfante, soprattutto dopo la popolarità derivata dal "Signore degli anelli". Saggio - «Avevo preso una casa a New York, ma ci stavo così poco che erano soldi buttati e sono tornato a vivere con mia madre a Santa Monica» - e determinato, voleva fortemente il ruolo di Frodo e l' ha ottenuto. «Ho mandato un video con il mio provino in cui recitavo brani da Tolkien in toni diversi e da angolazioni diverse, penso che così ho impressionato Peter Jackson. Con lui ho vissuto un' esperienza indimenticabile, penso che Frodo sia il personaggio migliore che ho fatto, conservo come una reliquia l' anello che portavo». Dopo vent' anni di attività tra alti e bassi - «Dopo le pessime critiche a "Genitori cercasi" ho imparato che bisogna accettare gli imprevisti del mestiere» - Elijah Wood è arrivato alla conclusione «che il cinema non è tutto, la vita che conta è fuori da Hollywood». E ora che può permetterselo ha deciso di sfogare la sua passione più profonda che è la musica: «Ho sempre suonato il piano e formato piccoli gruppi con amici. Due anni fa ho cominciato a produrre con una mia etichetta indipendente per offrire un' opportunità a gruppi giovani che mi piacciono. Il genere? Tutto quello che richiama gli Smashing Pumpkins, che era e rimane il mio gruppo preferito». - MARIA PIA FUSCO[/justify]
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