Adya recensisce The Oxford Murders

La recensione di Adya dopo aver visto il film

Oxford Murders – Teorema di un delitto
Anno
: (2008)
Regia: Álex de la Iglesia
Genere: Thriller
Cast: Elijah Wood, John Hurt, Leonor Watling, Julie Cox
Trama: Nella cornice di Oxford, una serie di omicidi sembrano correlati fra loro da simboli matematici che ne annunciano il compimento. Ad aiutare la polizia ci saranno il professor Arthur Seldorn, pomposo ed arrogante matematico, ed il giovane Martin, uno studente del Kentucky, che cercheranno di risolvere l’enigma.Ma possono davvero conoscere la verità? All’inizio, il film ricorda un po’ il serial killer de “Il collezionista di ossa”. Nel primo omicidio, l’assassino lascia sul luogo del delitto un foglio con un simbolo matematico: un cerchio. Il primo di una serie logica che porta a credere che ne seguiranno altri. Martin (Elijah Wood) è uno studente americano che si trasferisce ad Oxford per conoscere l’eminente professor Seldom (John Hurt) e poterlo avere come guida per la propria tesi. Si troveranno, per una fortuita coincidenza, coinvolti prima come indiziati, poi come collaboratori, nelle indagini per svelare e fermare gli assassinii. Attorno a loro ci sono Lorna (Leonor Watling), una giovane infermiera che, a suo tempo, ha subito il fascino di Seldom, ma che adesso si trova coinvolta sentimentalmente con Martin, e Beth, la figlia della prima donna assassinata e principale sospetta dell’omicidio della madre, almeno finché non viene compiuto il secondo.Una trama complessa ed intrigante, sviluppata bene, che svia più di una volta e confonde le idee di chi osserva dall’esterno e crede di essere già arrivato alla soluzione. È una costante lotta contro il tempo alla ricerca di quale possa essere il simbolo successivo che potrebbe portare all’identificazione della prossima vittima.Il finale è completamente inaspettato, sebbene con il senno di prima, i segnali fossero abbastanza chiari.Un miscuglio di intrighi, sesso, gelosie e mistero che tiene attaccati al sedile del cinema, senza risultare mai noioso o pesante.

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